Pleasure without Champagne is purely artificial (Oscar Wilde)
Quello che oggi appare una normalità e un modello di distintività, fino alla metà dell’800 non esisteva. I Millesimi, infatti, sono uno stile relativamente recente: in Champagne fino a poco più di un secolo fa non esisteva ancora la filosofia dei vini di riserva e quindi tutti gli Champagne erano millesimati, ma a causa del clima estremo della regione, le cuvée non venivano prodotte tutti gli anni, come testimonia lo scrittore vittoriano Thomas George Shaw che riporta la mancata produzione di Champagne tra il 1846 e il 1857. Oggi sappiamo che se assembliamo vini di una sola annata creiamo un “Millesimé”, nel XIX secolo ciò non accadeva, anzi la parola non esisteva. Solo a partire dal 1865 si trovano esempi di millesimati ed è dal 1870 che le migliori Maison iniziano a commercializzare i vini di quell’annata riportandola in etichetta e sul tappo in sughero. Al tempo, sebbene la maggior parte degli Champagne millesimati fossero composti da vini della stessa annata, potevano essere aggiunti anche vini di riserva: solo dopo il 1952 la regolamentazione definì che i millesimati dovevano essere al 100% della stessa annata e che questa doveva essere trascritta sull’etichetta e stampata sul tappo.
Nell’arco degli ultimi 20 anni la vendemmia è stata anticipata di circa 20 giorni. Oggi grazie al cambiamento climatico vi sono un maggior numero di annate migliori rispetto al passato, inoltre le migliorie in viticoltura e l’attenzione al dettaglio durante la vendemmia aiutano a raggiungere grandi risultati anche in annate climaticamente non eccezionali.
Per avere un’idea di come stia cambiando il clima basta sapere che tra il 2010 e il 2019, quattro vendemmie sono iniziate ad agosto: la 2011, che le grandi Maison non hanno millesimato; la 2015, considerata una grande annata in prospettiva; la 2017, considerata un’annata difficile, piovosa e problematica, probabilmente non verrà millesimata; infine la 2018, considerata l’annata del decennio.
Tra il 2000 e il 2009, solo due vendemmie iniziarono ad agosto, la 2003 e la 2007, e solo la 2001 non è stata millesimata. Nel secolo scorso, infine, nessuna vendemmia ha avuto luogo nel mese di agosto.
Questo ci permette di godere dei millesimati e di Cuvée de Prestige che rappresentano il 6,1% della produzione champenoise.
Negli Champagne millesimati vengono amplificate le caratteristiche dell’annata. Quali sono le imperdibili? Negli ultimi due decenni bisogna assolutamente degustare i millesimati 2002, famosa per l’equilbrio tra la finezza e la struttura, tra l’eleganza e la freschezza; 2008, annata fredda, di cristallina purezza e verticalità, con un‘ottima acidità, impeccabile concentrazione e finezza; e la 2012, annata di struttura, grande generosità e longevità ma di scarsa raccolta. Nei prossimi anni da non perdere le uscite dei millesimati 2015 e della Trilogia 2018/2019/2020, millesimati di grandi aspettative.
Personalmente consiglio anche gli Champagne di un’annata estrema come la 2003, calda, concentrata, matura, con una bassa acidità ma di grande espressione e personalità, che non dureranno in eterno ma vale ancora la pena di degustare. I millesimati 2004, provengono da un’annata magnifica dal profilo aromatico, di grande finezza ed energia, un’annata solare con molta luce, di definizione minerale.
Ma ciò che è molto importante è l’interpretazione dell’annata da parte degli Chef de Cave, quindi possiamo trovare anche delle perle rare in un’annata come la 2005, dal carattere maturo, non di grande freschezza ma chi l’ha saputa interpretare ha prodotto grandi Champagne.
E anche nel 2007, annata poco considerata ma vintage di delicatezza e finezza, con un carattere distintivo sull’espressione del terroir.
Manlio Giustiniani
Champagne & Wine Consultant