Il brindisi è una cosa seria. In questo momento storico più che mai, visto che aspettiamo con ansia di poter far tintinnare i bicchieri con gli amici che non possiamo vedere in tempi di lockdown. Quando potremo tornare a stappare e festeggiare in compagnia, facciamolo alla perfezione! Vediamo come.
COME SI STAPPA
Prima di brindare, il vino va aperto e versato nei bicchieri. Vini fermi e spumanti si stappano con due modalità differenti. Partiamo da come si apre una bottiglia di vino fermo. La prima cosa che devi fare è praticare un’incisione a semicerchio con il coltellino di cui è dotato il cavatappi esattamente sotto il cercine, ossia la sporgenza presente nella parte più alta del collo della bottiglia (chiamato anche “anello” o “baga”). Con la punta del coltellino solleva la capsula e rimuovila. Non preoccuparti se le prime volte quest’operazione non ti riesce al primo colpo, è solo una questione di pratica. L’operazione è di gran lunga semplificata se il tuo cavatappi professionale è dotato, invece che del coltellino, di un tagliacapsula incorporato, che con una semplice pressione e rotazione consente di togliere la capsula in un colpo solo, con sicurezza. Una volta tolta la capsula, sei pronta per infilare la spirale (o “verme”) del cavatappi al centro del sughero, spingi in profondità fino al penultimo “giro” del verme, facendo attenzione a non forare la base del tappo, altrimenti qualche pezzettino di sughero potrebbe finire nel vino. Se il tuo cavatappi è a doppia leva ricordati di allineare le leve e di utilizzare la prima “scaletta” per sollevare il tappo fino a circa la metà della sua lunghezza. Utilizza poi la seconda leva per estrarlo quasi completamente. A questo punto puoi togliere il tappo con delicatezza, senza fare rumore. Annusalo, quindi pulisci il collo interno della bottiglia da eventuali residui con un tovagliolo (detto in gergo tecnico “torciolo”) e versa una piccola quantità di vino nel tuo bicchiere per controllare che vada bene. Se non ha altri difetti, versa il vino ai tuoi ospiti.
Il procedimento per aprire una bottiglia di spumante è molto diverso e non richiede l’uso del cavatappi. Togli la capsula, utilizzando il punto indicato dal produttore, quindi allenta la gabbietta, senza necessariamente toglierla del tutto e non mettere mai il viso sopra il tappo: uno studio americano ha rilevato che il 20% degli incidenti oftalmici è causato dai tappi di bollicine. Il tappo di una bottiglia a una temperatura di 8 gradi può raggiungere i 40 km/h, quindi fai attenzione!
Afferra il corpo della bottiglia con una sola mano e inclinala da 30 a 45 gradi, evitando di dirigerla verso uno dei presenti e tenendo sempre il tappo con il pollice dell’altra mano. Gira progressivamente la bottiglia per far fuoriuscire il tappo, non viceversa. E non fare il botto, se vuoi fare un’apertura in grande stile il tappo deve solo “sussurrare”.
COME SI SERVE
Ora che hai stappato la bottiglia, il vino va versato. Ma come? A chi? Di norma si servono prima le donne, a cominciare da quelle “con più primavere”, per poi procedere con le più giovani e terminare con gli uomini, anche in questo caso sulla base dell’importanza e dell’età. Gli ultimi a essere serviti, di solito, sono i padroni di casa. Attenzione però: se al vostro tavolo sono presenti personalità ecclesiastiche, militari o politiche vanno servite per prime. All’inizio del pasto, prima di versare il vino è buona regola servire l’acqua. La bottiglia (di qualsiasi tipo si tratti) va tenuta dal basso e mai dal collo, e quest’ultimo, quando servite il vino, non deve mai toccare il calice. Finito di servire la quantità desiderata (un terzo del bicchiere), ruota la bottiglia lievemente sul suo asse mentre la rialzi, facendo attenzione che non goccioli: per questo tenere nell’altra mano una salvietta può essere molto utile.
Il vino va versato stando alle spalle del commensale sul lato destro. Il calice va riempito per poco più di un terzo e le bollicine vanno versate lentamente, in due fasi, in modo che la spuma non tracimi. Gli ospiti, da parte loro, ti faranno la grazia di lasciare il loro bicchiere sul tavolo e, se non gradiscono vino, di comunicartelo con un gesto discreto, giammai mettendo la mano sul calice.
COME SI TIENE IL BICCHIERE
Un ultima cosa prima di affrontare il brindisi: parliamo di come impugnare il bicchiere. Mai tenere il calice impugnandolo per il bevante (la coppa), anche se lo hai visto fare un sacco di volte a Sarah Jessica Parker in Sex and the city, afferrare il bicchiere in questo modo non è assolutamente elegante, scalda il bicchiere e potresti persino rischiare di farti male se con la pressione il calice si rompesse. Il bicchiere di vino va tenuto dallo stelo o dalla base, su questo non si discute.
COME SI BRINDA
Ed eccoci finalmente al momento tanto atteso. Il galateo prevede che spetti al padrone di casa proporre il primo brindisi durante l’aperitivo. Dopodiché un ospite proporrà il secondo brindisi durante il dessert, per ringraziare il padrone di casa. Per chiamare un brindisi ci si alza in piedi e si cerca di ottenere l’attenzione di tutti, ma senza picchiettare il bicchiere con una posata come se fosse una campana.
Porta in alto il bicchiere con la mano destra indicando il destinatario, o i destinatari del brindisi, poi riabbassalo e pronuncia qualche parola di augurio o di elogio. Se seduto, il destinatario del brindisi si alzerà solo una volta terminato il discorso, solleverà il bicchiere e ringrazierà. Se si è in molti, è vietato far tintinnare i bicchieri uno con l’altro, creerebbe troppa confusione: semplicemente, si alza il calice verso l’alto e poi si guardano gli altri commensali, sorridendo. Se siete in due o in quattro, potete far tintinnare il bicchiere ma sempre guardando negli occhi le persone con cui brindate, una a una. Il brindisi affonda le sue origini nel Medioevo: all’epoca i bicchieri (che usualmente erano di metallo) si facevano tintinnare vigorosamente, in modo da far cadere qualche goccia del proprio vino nel bicchiere degli altri commensali per assicurarsi, così, che la bevanda non fosse stata avvelenata.
Non iniziare mai a bere se prima non hai brindato.
Gli astemi? È buona regola che anche loro partecipino al brindisi, facendo cin cin con il calice riempito di vino, ma senza bere. Vietato brindare con l’acqua, è credenza popolare che porti sfortuna. Allo stesso modo, non si brinda mai con il bicchiere vuoto e nemmeno alla “propria” salute, commetteresti il peccato capitale della superbia.
Ogni nazione ha le sue parole di brindisi: in Italia diciamo “cin cin” o “alla salute”; in Germania si dice “Prosit” termine che era usato anche dagli antichi Romani e deriva da prodesse , “che ti sia di vantaggio”; in Spagna si dice “salud”; in Francia “santé”; in Gran Bretagna e in tutti i Paesi di lingua inglese “cheers”; in Russia “Na zdorovje”; in Giappone “Kampai”; in Brasile “sayde” o “viva”; in Portogallo “saúde”; in Svezia e Norvegia “skål”; in Olanda “proost”.
Francesca Negri @GeishaGourmet